domenica 2 settembre 2007

Come la fantascienza racconta "il diverso"

«Visto da vicino nessuno è normale» è il titolo di una bella rassegna culturale, nata anni fa a Milano, nonché la frase che campeggia su una t-shirt della cooperativa Made in jail (sempre sia lodata per l'humor). Un'idea importante o un'ovvietà… che invece per molte/i resta difficilmente comprensibile, inquietante, persino sovversiva. La diversità in tutte le sue forme turba, soprattutto chi pensa di essere normale. Volta a volta i dominanti (l'Occidente da qualche secolo in qua) hanno scelto a vittime di intolleranza - armata di leggi, bolle, teorie scientifiche - indios, pellerossa, streghe, "musi gialli", zingari, "infedeli", untori, "sporchi negri", omosessuali, pazzi, meticci, veri o ipotetici rivoluzionari … E forestieri: «è uno straniero, prendiamolo a sassate» recitava oltre 100 anni fa una copertina, rimasta celebre, della rivista inglese Punch . Ovviamente pure i dominati vanno a caccia di capri espiatori, talvolta speculari. Se in Occidente gli affetti dalla sindrome di Down furono da presunti scienziati etichettati come «mongoloidi» (gli asiatici? razza inferiore), in Oriente vennero battezzati «europeidi». Anche gli albini furono discriminati a lungo - nel romanzo L'uomo invisibile di H. G. Wells il cattivo di turno è albino - e in alcuni luoghi tuttora lo sono. Persino i mancini per secoli vennero guardati con sospetto mentre oggi il fascismo della pubblicità omologante indica al pubblico disprezzo chiunque sia grasso e/o brutto. Il buon Bertolt Brecht ironizzava: se facesse comodo ai potenti fomentarla potrebbe scoppiare la guerra delle orecchie a punte contro le orecchie tonde. Fra i "pericolosi" anche coloro che fanno il sesso in modo "strano"; eppure le ricerche di Alfred Kinsey [sia lode pure a lui] mostrarono, fra gli anni ‘40 e '50, che uomini e donne amano in tante, fantasiose maniere. Anche l'handicap è da sempre, in forme esplicite o sottili - comunque mutevoli nei luoghi e nei secoli - una inquietudine per i "normali" dunque un buon cavallo per gli imprenditori della paura. E su questa specifica diversità si concentrerà la mappa che andate a leggere, invitando a muovervi soprattutto nella letteratura definita science fiction o se preferite fantascienza.
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Handicap Haven
Sappiamo poco di F. L. Wallace, uno scrittore di science fiction che in Italia non ha avuto particolarmente fortuna. Eppure il suo vecchio (del 1955) romanzo Destinazione Centauro ha una scrittura poderosa e propone una visione squassante sulla possibilità-impossibilità di convivere fra cosiddetti normodotati e disabili.
In sintesi la storia. La madre (o matrigna) Terra ha confinato sul pianetino artificiale Handicap Haven un migliaio di «accidentali» ovvero - secondo il cinico medico Cameron - «umani patetici e rappezzati, uomini e donne per metà o un quarto, organismi frazionari camuffati da persone». I confinati si riconoscono come handicappati ma non definiscono «haven» l'asteroide: «usavano altri termini e nessuno aveva a che fare con l'idea del rifugio». La vera questione non sarebbe assicurare loro cure, mobilità, lavoro perché il contesto immaginato da Wallace gode di ricchezze e tecnologie in grado di risolvere quasi ogni problema. C'è una contraddizione di fondo che entrambe le parti (Terra e Handicap Haven) rimuovono: il totale rifiuto dei "normali" ad accettare quei corpi portatori di "bruttezza" all'interno di una società ormai maniacalmente edonista e che non riconosce bellezza alcuna fuori dai suoi ristretti canoni. Su questa Terra (del futuro?) «quasi tutte le malattie erano state eliminate. Erano tutti sani […] eccettuati coloro che avevano avuto incidenti e non potevano venire riplasmati con la chirurgia e la rigenerazione secondo i bei modelli caratteristici dell'intera popolazione. Quei pochi venivano mandati all'asteroide». Più volte Wallace batte questo tasto: «Erano tutti belli. Senza eccezione. O almeno delle eccezioni non si parlava in pubblico».
Gli esclusi però si organizzano. Iniziano la ribellione, dirottando il loro asteroide-razzo. Cercano solidarietà fra i terrestri, saltando il filtro del Mediconsiglio (una sorta di governo dei supremi affari che sono appunto salute e bellezza) senza trovarla. Decidono allora di partire verso il fino ad allora irraggiungibile sistema di Alpha e di Proxima Centauri. Vogliono dimostrare che proprio loro (forti di intelligenza, sensibilità, mutazioni scoperte dentro/oltre gli handicap) possono affrontare il lungo viaggio verso le stelle, antico sogno di tutta la razza umana. Dopo molte peripezie arrivano a destinazione. Strada facendo conquistano molte libertà: «Adesso che non c'erano più umani normali a offrire disastrosi termini di paragone potevano cominciare a comportarsi in modo sano e sensato».
I terrestri belli e «normali» sono disposti a ingoiare tutto pur di disfarsi dei brutti «accidentali». Ma avviene qualcosa che la loro arroganza non potrà tollerare: che il primo incontro con gli extra-terrestri sia stabilito proprio dai "peggiori" rappresentanti della specie umana. Il colpo di scena finale oggi potrebbe apparire ovvio ma oltre 50 anni fa era davvero contro-corrente. Proprio perché gli extra-terrestri sono radicalmente diversi (per capirsi simili a grandi farfalle pensanti) la cosa migliore per la Terra è che a rappresentarla siamo proprio persone capaci di confrontarsi con la differenza.
Articolo Completo

Autore: Erremme Dibbì*
Fonte: liberazione.it


* Erremme Dibbì, ovvero Riccardo Mancini e Daniele Barbieri, hanno pubblicato dall'editrice Avverbi "Di futuri ce n'è tanti, 8 sentieri di buona fantascienza" e stanno lavorando a un nuovo volume di «istruzioni per uscire da un presente senza sogni»; fra i loro migliori amici qualcuna-o è cyborg.


Commento Personale:

Personalmente Amo la fantascienza per il suo modo di porre sotto lucida e clinica analisi i limiti e le paure insite nella società contemporanea; la sci-fi sviluppa infatti i paradossi, fa esplodere le ataviche convinzioni e sgretola gli idoli su cui buona parte di noi incentra il quotidiano vivere.

Personalmente trovo questo breve articolo estremamente semplice, chiaro e diretto. Ve lo segnalo perchè sperò possa aprire uno barlume di curiosità (o consolidare una passione ancora in erba) per un ''mondo'' che può far riflettere le nostre coscienze.

Se ne discute anche QUI

1 commento:

JErikaM ha detto...

Ogni cosa è buona per far pubblicità al forum vero?? ^_^


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