martedì 17 giugno 2008

“L’industria musicale è morta” parola di Gene Simmons

Sono dure e lapidarie le parole di Gene Simmons, fondatore insieme a Paul Stanley dei “mitici” Kiss, che arrivano direttamente dalla giornata conclusiva dell’ultima edizione del Download Festival. Nella spettacolare cornice di Donington Park (in Inghilterra) avrebbe infatti affermato senza troppe remore:

“L’industria musicale è morta. E’ tre metri sotto terra e a mettercela, purtroppo, sono stati i fan, decidendo di condividere e scaricare file musicali. Al momento, non essendoci la condizione ottimale, non pubblicheremo album di inediti, e non lo faremo fino a che qualcuno non prenderà l’iniziativa e deciderà di civilizzare queste persone” (Fonte)

Evidentemente Gene Simmons, cristallizzato oramai in 35 lunghi anni di un “face painting” sempre più pesante da sostenere, ha ignorato più o meno volutamente (al pari di altri famosi artisti e case discografiche) uno scenario musicale in continua evoluzione; che altri (vedi Radiohead e NIN), hanno saputo comprendere ed utilizzare in modo proficuo.

Una rock band del loro calibro, che proprio grazie all’amore dei fan, riesce ancor oggi, dopo diversi decenni a riempire gli stadi con concerti sold out, dovrebbe quantomeno pensarci due volte prima di esternare il pensiero di “civilizzare” i fan che hanno “affossato” la musica.

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